Famiglia Campanulaceae
Genere Campanula
Campanula medium L. Campanula sibirica L.
In Italia ci sono 52 specie, senza contare le sottospecie, appartenenti al Genere Campanula;
Regioni: Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana.
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Campanula excisa Schleicher - Campanula incisa - Fam. Campanulaceae
Forma biologica: H scap
Tipo corologico: Subendem.delle Alpi occidentali
Descrizione: Pianta alta 5-15 cm che forma piccoli cespiti.
Fusto esile, ascendente angoloso e generalmente glabro.
Foglie basali rotondato-cuoriformi scomparse all'antesi. Foglie cauline lineari.
Fiore unico, pendulo di 2-3,5 cm. campanulato a 5 lobi divisi da una incisione tipica che termina con un foro tondeggiante.
Luoghi rocciosi e pietraie da 1500 a 2500 m
Campanula glomerata L.
FAMIGLIA: Campanulaceae
NOMI VOLGARI: campanula a mazzetti campanula agglomerata.
DESCRIZIONE: pianta perenne, di aspetto erbaceo alta sino a 60-70 cm, ha fusto semplice, eretto, lievemente peloso.
FOGLIE: le inferiori sono lanceolate, picciolate, con margine lievemente crenato, le cauline sono alterne, sessili, abbraccianti il fusto.
FIORI: ermafroditi,azzurro- violetti, raramente bianchi, con calice lievemente peloso, gamosepalo con 5 denti acuti, sono generalmente raggruppati in capolini terminali 5-20, ma possono crescere anche all’ascella delle foglie superiori.
FRUTTI: sono capsule con 3 fenditure deiscenti alla base, con molti semi.
HABITAT: vive negli ambienti aridi, prati, pascoli, poggi pietrosi e boschi, da maggio a settembre, sino a 1.500 m.
In Italia è pianta comune.
CURIOSITÀ: il nome deriva dal diminutivo latino di campana, di cui ricorda la forma, glomerata invece, con riferimento al gruppo di capolini apicali.
La campanula a mazzetti, presenta una notevole variabilità dei caratteri, ne esistono infatti diverse subspecie; è molto apprezzata come pianta coltivata, da inserire nei giardini rocciosi.
In cucina si possono usare le foglie e i fusti per preparare zuppe.
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Campanula rapunculus L.
Famiglia: Campanulaceae
Sinonimi: Campanula elatior Hoffmanns. & Link, Campanula esculenta Salisb., Campanula verruculosa Hoffmanns. & Link
Nome volgare: Raperonzolo, Raponzolo, Campanula commestibile.
Etimologia: Il nome generico descrive la forma del fiore, mentre quello specifico la forma della radice fittonante simile a una rapa, dal latino rapunculus = piccola rapa.
Morfologia:
Pianta erbacea bienne o perennante con fittone ingrossato, lungo fino a 10 cm, bianco e carnoso, fusiforme.
Fusto glabro o leggermente peloso, sottile, angoloso, eretto, semplice o ramificato in alto, scarsamente fogliato, alto fino a 100 cm.
Le foglie basali in rosetta, che si sviluppano alla fine dell’autunno o in primavera, sono oblunghe-obovate con limbo verde chiaro, ondulato e con margine denticolato che si attenua in un picciolo. Dalla primavera inoltrata, con lo sviluppo dello scapo fiorale, si formano le foglie superiori lanceolate o lineari, alterne e rade, sessili.
I fiori ascellari di colore blu-lillacino, raramente anche bianchi, riuniti in grappoli o pannocchie rade, lunghe e strette, sono picciolati, hanno un calice glabro a 5 denti lineari lungo circa quanto la metà della corolla, la corolla gamopetala di 2 cm circa, glabra, più lunga che larga, divisa in cinque lobi a lesina, poco allargati e lanceolati lunghi circa un terzo della stessa.
Stilo semplice, peloso, 3 stimmi, 5 stami liberi con filetto gonfio alla base.
Il frutto è una capsula deiscente con molti semi.
Distribuzione – Habitat – Fioritura:
Pianta delle zone paleotemperate è diffusa in quasi tutta l’Europa, in Italia è presente in tutta la penisola, assente nelle isole, vegeta in ogni luogo, ma preferisce terreni calcarei e si sviluppa su terreni incolti, ai bordi di strade, nei campi e prati aridi fino a oltre 1000 m. di altitudine.
Fiorisce da Maggio a Settembre.
Proprietà ed utilizzi:
Grazie ai suoi principi attivi quali l’inulina e la vitamina C, proteine, sali minerali , ha proprietà antisettiche, astringenti, rinfrescanti e vulnerarie.
Per uso esterno le sue foglie vengono utilizzate con applicazioni, per combattere le verruche, e l’infuso dei suoi fiori come preparato per gargarismi.
E’ pianta commestibile ed assai ricercata, infatti in cucina le radici sono usate crude in insalata per il sapore dolciastro dovuto all'inulina e le sue foglie basali arricchiscono col loro sapore amarognolo ma gradevole, in miscuglio con altre erbe, le insalate, le zuppe, le minestre e le torte. Poiché la sua radice non contiene amido ma inulina la quale scindendosi produce levulosio anziché glucosio, può essere consumata tranquillamente anche dai diabetici.
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Campanula trachelium L.
( = Campanula urticifolia F.W. Schmidt )
Campanula selvatica
Forma biologica: H scap (Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie.)
Descrizione: Pianta erbacea perenne con robusto rizoma legnoso e fusti eretti , arrossati, alati o con spigoli acuti e peli patenti, alti fino a 1 m.
Foglie basali lunghe fino a 10 cm con lungo picciolo e lamina ovata-triangolare cuoriforme, ispida, grossolanamente dentata al margine e acuminata all’apice, le superiori progressivamente ridotte lanceolate, ispide, ruvide, dentellate, quasi sessili, molto simili a quelle dell’ ortica.
Fiori sono raccolti in lunghi racemi fogliosi, semplici o ramificati, portati in numero di 2 -3 su ciascun peduncolo, con piccole brattee alle biforcazioni.
Il calice vellutato-cigliato lungo circa 1 cm, ha 5 denti eretti, ovato-lanceolati. La corolla campanulata lunga 3-5 cm, ha 5 lobi triangolari ed colore blu-porpora o blu pallido, qualche volta bianco. 5 stami e tre stigmi.
Il frutto è una capsula pelosa.
Antesi: Giugno – Ottobre
Tipo corologico: Paleotemp. (Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.)
Distribuzione in Italia: Comune in quasi tutto il territorio, assente in Sardegna e nella maggioranza delle isole minori.
Habitat: vegeta nei cespugli, radure, boschi, ciglio strade dal piano fino a 1500 m
Note di sistematica: Pianta assai variabile nella pelosità del fusto, foglie e calice
Etimologia: dal greco trachelos = trachea per la somiglianza del fiore ad una gola e per l’uso che ne veniva fatto nella cura delle tracheiti.
Proprietà ed usi: Le radici erano usate come collutorio per dare sollievo a gole infiammate
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Il riferimento bibliografico è stato: S.Pignatti-Flora d'Italia-Ed.Edagricole-Il Sole 24ore.
Il materiale fotografico usato è stato pubblicato nel Forum; ringrazio gli autori che, quando riconosciuti, sono stati indicati. Chi riconosce una propria foto è pregato di prendere contatto con me per la doverosa segnalazione.
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